Per il turista frettoloso Porta Sant’Alessandro può passare inosservata: trovandosi proprio accanto alla famosissima Marianna in Colle Aperto non può vantare la stessa fama di altre porte più rinomate, come Sant’Agostino o San Giacomo.
Tuttavia, anche questa porta ha avuto un ruolo primario nella storia di Bergamo e, inutile nasconderlo, ha molto fascino da vendere. Per nostra fortuna, nei prossimi mesi Porta Sant’Alessandro aperta e ospiterà una mostra d’arte contemporanea, contemporary locus.
Porta Sant’Alessandro aperta fino al 24 maggio 2015
L’associazione Contemporary Locus ha allestito nella sala superiore della Porta sant’Alessandro una installazione artistica di Heimo Zobernig (Mauthen, Carinzia, 1958) e Davide Bertocchi (Modena, 1969), nata proprio dalla volontà di valorizzare un sito segreto o abbandonato.
Questo è l’intento di Contemporary Locus che, secondo la guida di Paola Tognon, ha già riletto in chiave moderna altri luoghi misconosciuti, come la Chiesa di San Rocco.
Porta Sant’Alessandro: un pò di storia
Porta sant’Alessandro, insieme alle altre tre porte di Bergamo, costituivano i punti di accesso alla città: ancora oggi possiamo vedere in Porta sant’Alessandro le due vie di passaggio dei pedoni e quella dei carri, mentre al piano superiore (dove oggi la Porta sant’Alessandro aperta ospita la mostra) c’era un magazzino doganale che è stato chiuso circa 100 anni fa).
Venne costruita nel XVI secolo con scopo difensivo della città, su progetto dell’ingegnere Bonaiuto Lorini, prendendo il nome da una basilica paleocristiana, dedicata appunto al patrono di Bergamo, che si trovava nelle vicinanze.
L’iniziativa di Contemporary Locus si inserisce nel programma di valorizzazione delle Mura Venete per ottenere il titolo di “sito dell’Unesco” delle stesse.
Porta Sant’Alessandro aperta al pubblico: info sulla mostra d’arte
Inaugurata lo scorso 28 marzo, la mostra rimane aperta fino al 24 maggio prossimo.
Sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20.
Ingresso gratuito.
Per informazioni [email protected]
Per saperne di più sul progetto artistico, guarda qui