Centrale Bertini a Pozzo d’Adda

Centrale Bertini a Pozzo d’Adda

Centrale BertiniL’Ecomuseo dell’Adda di Leonardo da Vinci è un viaggio nella natura che rigenera il corpo, ma anche lo spirito. Accanto al paesaggio fluviale, sono tanti gli spunti di approfondimento che raccogliamo strada facendo, tratti anche dall’archeologia industriale, uno di questi è la Centrale Bertini a Pozzo d’Adda.

Centrale Bertini, la centrale dei record

La centrale idroelettrica Bertini, operativa sin dal lontano 1898, è stata una centrale che, al suo esordio, lasciava a bocca aperta: era il più grande centro elettrico d’Europa e il secondo al mondo; il più potente d’Europa e il secondo al mondo (dietro le cascate del Niagara).

La più antica centrale idroelettrica d’Italia, di proprietà ieri come oggi di Edison, venne realizzata per soddisfare il fabbisogno energetico di Milano, alle prese con il passaggio al sistema tramviario elettrico, che divenne poi fra le prime in Europa ad avere un sistema di trazione elettrica.

La centralità della “Bertini” è testimoniata dalla costruzione delle due successive centrali, la “Esterle”, costruita nel 1906 nel territorio di Porto d’Adda, e la “Semenza”, datata 1917 nel comune di Calusco d’Adda, le quali formano tutt’oggi l’asta idroelettrica Adda.

Centrale Bertini, l’impianto oggi

Situata nel medio corso dell’Adda, nei comuni di Paderno d’Adda e Cornate d’Adda, utilizza un bacino imbrifero di 4.646 km quadrati; nella sala macchine ci sono quattro turbine Francis ad asse orizzontale, ognuna abbinata a un alternatore sincrono. Adiacente alla centrale vi è la stazione di trasformazione. L’edificio centrale ha un volume di 30.000 metri cubi e conserva le forme architettoniche originali, con motivi decorativi all’interno e rivestimento con pietra locale all’esterno.

La centrale Bertini è facilmente raggiungibile percorrendo l’alzaia della ciclabile dell’Adda, dista un paio di kilometri da Cornate d’Adda e dalla centrale “Carlo Esterle” mentre è un po’ più lontano (circa 7 km) dalla centrale “Semenza” di Calusco.

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