4 personaggi tramite i quali conoscere la storia di Mantova
1- Longino
Longino era il soldato romano che trafisse il costato di Cristo in croce con la lancia; parte del sangue gli finì sugli occhi che guarirono e parte cadde per terra, imbevendo il terreno. Longino raccolse il terreno, lo pose in alcuni vasi e, dopo essersi convertito, iniziò a pellegrinare e a predicare il Vangelo. Giunse a Mantova dove venne martirizzato: qui, nei pressi dell’attuale Chiesa di Sant’Andrea, si trovarono i celebri vasi, ancora oggi conservati nella cripta di Sant’Andrea ed esposti alla venerazione dei fedeli il Venerdì Santo.
2- Matilde di Canossa
La più potente donna medioevale ha dedicata una piazzetta molto carina: i Canossa governarono la città fino alla morte di donna Matilde (inizio XII secolo), prima che la città diventasse un libero comune.
Di questo periodo è la portentosa opera idraulica del nostro conterraneo Alberto Pitentino che, per evitare il continuo straripamento del Mincio, lo suddivise nei quattro laghi che ancora oggi circondano Mantova (Superiore, di Mezzo, Inferiore, Paiolo).
3- I Gonzaga
Dici Mantova e pensi ai Gonzaga: vero, anzi verissimo. I Gonzaga sono stati una delle dinastie più ricche e raffinate del Rinascimento italiano. Mecenati ed amanti delle arti, videro nell’eclettica ed elegante Isabella d’Este (la protagonista di “Rinascimento Italiano” di Maria Bellonci) una delle esponenti più famose.
Presero il potere in una sola notte (quella del Ferragosto 1328) e lo persero 400 anni dopo (nel 1707) dopo aver finemente arricchito la città di Mantova.
4- I martiri di Belfiore
Al loro sacrificio è dedicata oggi una delle piazze più frenetiche della città: un gruppo di ribelli anti austriaci pagò a caro prezzo l’attività insurrezionalista contro gli oppressori e divenne uno dei simboli più importanti dell’attività risorgimentale non solo mantovana, ma dell’intero Paese.
Visitare Mantova in poche ore: indicazioni utili per chi parte da Bergamo
Se partiamo da Bergamo in mattinata, verso le 8 circa, in un’ora e mezza saremo a Mantova: parcheggiare a Mantova non è eccessivamente complesso. Ci sono vaste aree dove parcheggiare liberamente la propria auto (come Piazza Virgiliana) e, nei giorni festivi, si può lasciarla anche nelle linee blu senza pagare il ticket (un posto strategico è sul Lungolago Mincio).
Dopo una breve colazione, avremo a disposizione il tempo necessario per visitare e apprezzare Mantova in poche ore, concedendoci un piccolo assaggio delle principali cose da vedere e prendendo buona nota per un eventuale weekend qui: includendo un pasto veloce in uno dei locali presenti, possiamo programmare il rientro per le 17,30 circa, ipotizzando l’arrivo a Bergamo per le 19.
Mantova in poche ore: 5 cose da vedere
1- Piazza Sordello
Dando le spalle a via Broletto, abbiamo di fronte il Duomo, dedicato a San Pietro, opera di Giulio Romano (architetto che legherà il suo nome a Mantova per sempre, donandole il Palazzo Te’). Internamente è a 5 navate, custodisce un sarcofago di età paleocristiana e un battistero di età romanico-gotica. Innumerevoli gli affreschi, fra cui nella parete di sinistra, uno dedicato a Santa Lucia.
Uscendo da Duomo, sulla sinistra troviamo Palazzo Ducale a cui, per oggi, rinunciamo a malincuore, ma che non mancherà nella nostra visita di più giorni a Mantova; mentre sulla sinistra, in ordine, il palazzo vescovile con i due possenti (e pudici) telamoni e il palazzo che fu dei Bonacolsi, la prima grande famiglia che governò montava dopo il periodo comunale, ma che perse in una sola notte (la famigerata notte fra il 15 e il 16 agosto 1328) il potere con il colpo di stato dei Gonzaga.
2- Piazza delle Erbe
Lasciandoci alle spalle Piazza Sordello, ci troviamo in Piazza Broletto e dopo pochi passi in Piazza delle Erbe, un tempo sede del mercato ortofrutticolo.
Qui, notiamo subito la torre con l’orologio sulla destra, tornata a funzionare nel 2003, con un complesso meccanismo che indica i mesi e la posizione degli astri.
3- Chiesa di Sant’Andrea
Imperdibile chiesa a un’unica navata, capolavoro del classicismo a firma di Leon Battista Alberti: grandissimo lo spazio interno su cui sovrasta una volta a botte e, lateralmente, si aprono diverse nicchie monotematiche. Molto interessante quella dedicata a Longino, i cui vasi sono custoditi nella cripta; in fondo, a sinistra, si trova la tomba del pittore Andrea Mantegna (e dei suoi figli) che tanto si prodigò a Mantova per la realizzazione di numerose opere commissionate dai Gonzaga.
4- Il percorso del Principe, verso Palazzo Te
Questo percorso (al contrario, però, cioè da Palazzo Te al Palazzo Ducale) veniva percorso dagli augusti ospiti dei Gonzaga, acclamati dalla folla: strada facendo, potremo deviare in via Poma per vedere la facciata della casa di Giulio Romano, mentre proprio sulla via principale incontremo la casa di Andrea Mantegna e la chiesa di San Sebastiano.
Arrivati a Palazzo Te, sostiamo nei giardini a godere la pace che regna e ammiriamo da fuori il palazzo: gli interni meritano una visita ben approfondita che, personalmente, abbiamo rinviato al weekend mantovano; per i bambini, c’è un sicuramente gradito parco giochi.
5- Il Lungolago
Passiamo la cinta muraria e, al di la’ della strada, c’è il lungolago, con panchine, tavoli picnic e giochi scientifici…