Petosino, la piccola frazione di Sorisole, alle porte di Bergamo vanta un bellissimo percorso fra boschi e sentieri, dove possiamo ammirare una natura incolta, godere di una quiete inaspettata e leggere pagine di storia locale.
Proprio fra queste fronde, 70 anni fa si consumò un cruento atto di Resistenza al nazifascismo, che portò all’uccisione di 10 partigiani in giovane età, passato alla storia come l’eccidio di Petosino.
Eccidio di Petosino: la vicenda
Siamo nel settembre 1944 e le forze armate di Hitler avevano occupato Villa Masnada, usata come distacco delle Officine Caproni di Ponte San Pietro, sito eletto alla produzione bellica.
I partigiani delle Fiamme Verdi avevano programmato un’incursione alla villa per reperire materiale per l’inverno che incombeva; decisero così di appostarsi per una notte intera al di fuori della villa, al cui interno un complice avrebbe dovuto dare un segnale per dar via all’azione.
Il segnale non arrivò, ma i 20 partigiani decisero comunque di entrare in azione, alle 6 del 26 settembre 1944; riuscirono a portare via delle armi, ma non trovarono, come dal piano stabilito, un camion per la fuga. Nel mentre, i nazifascisti misero sotto assedio la zona; ai partigiani non rimase che cercare di nascondersi nella boscaglia e, poi, combattere duramente contro i nazifascisti.
Teatro dello scontro furono le colline fra Petosino e Sombreno: Virgilio Bonademi, Mario Capelli, Antonio Milesi, Giuseppe Signori e Luciano Tironi morirono sul campo; Carlo e Giovanni Mazzola, Francesco Roncelli furono fucilati alla stazione dei treni di Petosino, mentre Albino Locatelli fu catturato e giustiziato nei giorni seguenti.
Gli altri partigiani riuscirono a mescolarsi agli operai che smontavano il turno alla Gres, salvandosi dall’imboscata.
Legata all’eccidio di Petosino è anche la morte di Giuseppe Piazzalunga, un comune cittadino che, osando esporre pubblicamente il proprio sdegno per l’esecuzione alla stazione di Petosino, fu ucciso a bruciapelo.
Eccidio di Petosino: il monumento ai caduti
Per ricordare le gesta degli eroi partigiani dell’eccidio di Petosino, possiamo visitare il monumento commemorativo posto sulla pista ciclabile del Parco dei Colli, facilmente con meno di cinque minuti di dolce salita dalla bacheca commemorativa che è stata qui posta nell’aprile 2014.
Il monumento è composto da una stele, posta nel 1946, con i nomi dei 5 partigiani uccisi sul campo e dall’arco a tre aperture, posto nel 1949, nel quinto anniversario della strage.
Come arrivare al monumento dei Caduti dell’eccidio di Petosino?
Il monumento è all’interno del percorso ciclopedonale del parco dei colli di Bergamo.
Per raggiungerlo, puoi parcheggiare a Sombreno (via del Colletto, via Roma) e imboccare via Castellina. All’incrocio con via Bretto (che porta al santuario di Sombreno), prosegui dritto ed entra nella pista ciclopedonale del Parco dei Colli. Da qui segui il tracciato per circa una mezzora a piedi fino a trovare la bacheca commemorativa (fino qui raggiungibile anche in bici) e poi segui le segnalazioni del CAI per raggiungere il monumento (meno di cinque minuti di una dolce salita).
MONUMENTO AI CADUTI DELL’ECCIDIO DI PETOSINO – Sorisole (Bergamo)
Secolo XX
Barriere architettoniche: sì
Raggiungibile in auto: no
Parcheggio nelle vicinanze: no
Strutture ricettive: no
Altitudine: circa 314 m slm
Altre fotografie sul Monumento, le trovate qui