Castello di Malpaga

Castello di Malpaga

Dimenticate colli e impervi declivi come sfondo per il Castello di Malpaga: qui, nella fertile pianura che circonda il fiume Serio, l’eroico Bartolomeo Colleoni si spense a ottant’anni il 2 novembre 1475: ne aveva viste di cose nella sua vita e ne aveva compiute di prodezze quando partì da questo mondo, lasciando alle sue spalle la leggenda di intrepido guerriero e questo straordinario castello, ancora oggi visitabile.

Storia del Castello di Malpaga

Correva l’anno 1456 quando Bartolomeo Colleoni, il Capitano Generale di Venezia, acquistò i ruderi della fortezza trecentesca che si trovavano nell’attuale Comune di Cavenago per 100 ducati: dopo averla ristrutturata e predisposta sia a guarnigione militare che a sontuosa residenza, lascerà il Luogo Pio in Città Alta per trasferire la sua dimora.
In ossequio alla moda del tempo, anche lui decise di affrescare e abbellire la fortezza per dimostrare il suo potere e il suo prestigio: non badò a spese e chiamò a corte i più bravi artisti dell’epoca che fra le numerose visite che ricevette, quella più gradita fu quella di Cristiano I, re della Danimarca che, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a Malpaga: per ricordare l’eccezionale evento, il Colleoni organizzò banchetti e tornei nell’aia, le cui cronache possiamo leggere dalle pareti affrescate dal Fogolino nei locali al pian terreno del Castello.

Struttura del Castello di Malpaga

A base quadrata, il Castello è stato realizzato con ciottoli alternati con masselli di cotto; tutt’attorno il fossato, unito alla cinta muraria più esterna (dove alloggiava l’esercito del Colleoni) da un ponte levatoio che doveva avere un doppio ingresso (pedonale e carrale). A protezione dell’intero complesso, le torri merlate agli angoli.
Castello di MalpagaAll’interno del Castello, il visitatore è accolto da un grazioso cortile, con colonne e portici, sulle cui pareti ci sono affrescati gli stemmi del Colleoni. Oltre a quello del suo casato, poteva fregiarsi anche di quello della regina Giovanna di Napoli (con la quale pare avesse avuto una liason) per riconoscenza ai servigi che compì quando era alle sue dipendenze (due teste di leoni uniti da due barre bianche).

Sulla parete di fronte all’ingresso, c’è affrescata la battaglia della Riccardina, combattuta dal Colleoni alle porte di Bergamo Alta, per fini di gloria piuttosto che di difesa: realizzata da Gerolamo Romanino da Brescia, per la realizzazione vennero chiuse perfino due finestre del salone principale al primo piano della dimora.
Dall’elegante scala a diagonale, si accede al piano superiore: dell’arredo è rimasto ben poco, mentre gli affreschi di allora sono ancora ben visibili.
Castello di MalpagaOltre al salone principale, si può visitare la camera da letto del Colleoni, con una ricostruzione del letto e l’affresco di una Madonna quattrocentesca a cui il Colleoni era molto affezionato; oggi, inoltre, sono visibili diversi affreschi strappati da altre stanze.
Fra gli altri locali, c’è la presunta camera matrimoniale di Bartolomeo e Tisbe, le antiche logge e gli ambienti secondari con i caminetti dell’epoca.

Alle spalle del Castello, è ancora visitabile l’aia che ospitò i tornei indetti dal signore della guerra e che sono immortalati nell’affresco dedicato a Cristiano I di Danimarca.

Come raggiungere il Castello di Malpaga

Da Bergamo, il Castello dista circa 15 km (venti minuti in auto): procedere fino alla rotonda di Arcene (quella del Mercatone uno) e da lì imboccare la Francesca. Proseguire fino a Ghisalba, qui girare a sinistra (ci sono le indicazioni) su Via Provinciale e proseguire fino a girare sulla sinistra Via Malpaga.
Percorrere tutta la strada fino a che si arriva fuori dal Castello. Ampia disponibilità di parcheggi liberi nelle vicinanze.

Visite al Castello di Malpaga
Visita guidata della durata di 1 ora all’interno del Castello, da Marzo a Novembre.
Sabato: dalle ore 14.00 alle ore 18.00
Domenica: dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Non è necessaria la prenotazione.
Data la vetustità della struttura, gli interni sono piuttosto freddi.

Costo adulto 7€, bambini dai 6 ai 12 anni 3€, gratuito fino a 5 anni

 

Periodo: XIV-XV secolo
Strutture ricettive: sì
Parcheggio nelle vicinanze: sì
Accessibile ai disabili: no

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