Dal passo della Presolana alla baita Cassinelli

Dal passo della Presolana alla baita Cassinelli

Se state cercando un’uscita adatta a tutti con un panorama mozzafiato e – perché no – anche con un buon pranzetto il percorso di oggi è quello per fa per voi: andremo dal passo della Presolana alla baita Cassinelli.

Da Castione alla baita Cassinelli: un po’ di storia

Originariamente utilizzata dai pastori come casera nel periodo estivo, negli anni sessanta viene ristrutturata dal comune di Castione della Presolana. Data in gestione alla sezione del Cai di Clusone, la baita viene intitolata all’alpinista Carlo Medici e adibita a baita sociale fino a che, nel 2013, viene promossa a rifugio.

Da Castione alla baita Cassinelli: il percorso

Il trekking di oggi ha come segnavia il 315: inizia salendo in un rigoglioso bosco. Con un po’ di fortuna si possono intravvedere laboriosi scoiattoli salire e scendere i maestosi alberi alla ricerca di ghiande.

Il sentiero è in terra battuta e sale in maniera repentina, in alcuni punti, intervallati da ampi tratti quasi pianeggianti che lo rendono davvero adatto a tutti. Usciti dal primo tratto del bosco il nostro sguardo viene attirato verso l’alto sulle cime della Presolana dove il grigio delle sue rocce si staglia nell’azzurro del cielo lasciando ogni escursionista a bocca aperta.

Non manca molto, l’intero percorso ha una durata di circa quarantacinque minuti, arriviamo in un verde pianoro: qui possiamo decidere se proseguire lungo la carrozzabile utilizzata dai gestori della baita, oppure proseguire sul sentiero come abbiamo fatto noi.

Superata una piccola collinetta si inizia ad intravvedere il tetto della baita, situata proprio alla base della vallata ai piedi della Presolana.

La vista è veramente eccezionale, noi abbiamo trovato leggermente nuvoloso, ma lo spettacolo è comunque ….. Wow.

Da qui partono numerosi sentiero che portano al Rifugio Olmo, al caratteristico Bivacco città di Clusone, e alla suggestiva grotta dei Pagani. Vi lascio tutti i link se siete interessati.

Una volta arrivati è possibile stendere un telo, godersi la tranquillità e perdersi a guardare l’andare e venire delle nuvole che, secondo noi, è anche questo un modo per vivere la montagna.

Si è fatta l’ora di pranzo, ma oggi non abbiamo il nostro solito panino: gambe sotto il tavolo della baita dove ci aspettano i succulenti piatti preparati dai rifugisti.

Alla prossima uscita……

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